Perché i peruviani vorrebbero tornasse il “grande” Blanco | Testo di Gabriella Saba

Considerato ai suoi tempi il “che Guevara” del suo Paese, Hugo è una figura leggendaria di cui si parla ancora. Nel 1966 perfino Sartre e De Beauvoir si mobilitarono per fermare la sua condanna a morte da parte della giustizia di Lima. La storia delle lotte campesine e della loro repressione.

 

Il peruviano Hugo Blanco è tanto leggendario in America Latina quando poco noto da noi. Non proprio sconosciuto, visto che nel 1966 perfino Sartre e De Beauvoir si erano mobilitati per opporsi alla condanna a morte chiesta per lui dal pubblico ministero. Il fatto è che Blanco è stato il più grande leader campesino della storia del Perù. E guerrigliero, visto che le due cose per molti anni si identificarono. Sebbene molto anziano, oggi molti peruviani lo gradirebbero come alternativa pulita e di sinistra all’attuale presidente Pedro Castillo, un maestro rurale alla guida del Paese dal luglio 2021 che sta deludendo tutte le aspettative ed è stato protagonista di un’ondata di scandali e di ben sei inchieste giudiziarie per corruzione mentre il suo consenso è crollato al 24 per cento, salvo risalire di cinque punti negli ultimi giorni. Nel 1966, Blanco aveva ucciso un uomo, precisamente un poliziotto, che minacciava di sparargli. Questa, almeno, era la versione di Blanco e dei testimoni. I militari, viceversa, sostenevano che gli avesse sparato a freddo. Insomma lo arrestarono e lo umiliarono in tutti i modi, ma lui era tosto. Senza quella campagna a cui si unirono intellettuali e gente comune da tutto il mondo probabilmente sarebbe morto. Invece lo salvarono. Fu condannato a 25 anni. Aveva ai tempi una nera zazzera di capelli ricci e somigliava vagamente a Che Guevara, insieme a cui lo immortala una rara, vecchia foto che qualcuno ha ripescato in un mercatino a Parigi. Guarda caso lo chiamavano “il Che Guevara peruviano”. (…)

 

Ph. Lima, Hugo Blanco concede un’intervista nella sua casa nel quartiere di Rimac (Fotoholica press agency/ Alamy stock photo).

 

Il reportage completo è pubblicato su Reportage numero 52 (ottobre-diceembre 2022), acquistabile in libreria e direttamente sul nostro sito, in versione cartacea e digitale.

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