Numero 52

12.00

Descrizione

Comunicato stampa n. 52

Nella stagione delle parole d’ordine e dei sovranismi abbiamo deciso di aprire il numero 52 della rivista (ottobre-dicembre 2022) con una sorta di “speciale ribelli” composto da tre reportage. Il primo è un servizio di Jacopo La Forgia che ha seguito i nativi dell’Amazzonia durante il loro pattugliamento di un’area del Perù, dove vivono, area funestata da terrorismo, deforestazione, narcotraffico, apertura di miniere illegali. Il secondo è un ritratto, il ritratto di Hugo Blanco, celebre guerrigliero peruviano del passato, schierato per tutta la vita con i campesinos e che oggi i contadini vorrebbero riprendesse le lotte (lo firma Gabriella Saba). Il terzo reportage (autore è Federico Nastasi, le foto sono di Edu Leon) racconta la vittoria dei contadini ecuadoriani, dopo diciotto giorni di sciopero, a sostegno della loro piattaforma rivendicativa (l’accordo verrà perfezionato nei prossimi mesi).

   Lo sfoglio della rivista prosegue con un portfolio della fotografa Yulia Nevskaja, nata in Crimea ma che vive a Mosca, sulla Russia arcaica della Repubblica di Komi, dove il tempo si è sostanzialmente fermato al XVI secolo. Il fotografo Pier Giorgio Danella è stato invece in un lontano paesino siberiano e qui ha intervistato un medico, che ricorda un personaggio di Cechov, sul suo lavoro di intervento con l’ambulanza in tutta la regione, anche in presenza di temperature sotto i 40 gradi centigradi.  La giornalista molisana Miriam Iacovantuono e il fotografo Giuseppe Nucci ci raccontano, invece, la “resistenza” dei contadini nei paesi più sperduti del Nord Molise a rischio abbandono. La vita nel carcere minorile di Nisida (Napoli), l’unico dove ai detenuti è permesso di fare il bagno in mare, è il tema del secondo portfolio, firmato da Yarin Trotta del Vecchio.

   Non mancano, come di consueto, le cinque recensioni librarie, la rubrica con la poesia inedita di Valerio Magrelli, l’intervista di Maria Camilla Brunetti per “Un autore un libro” (questa è la volta di Mia Kankimaki). Il racconto è di Giancarlo Liviano d’Arcangelo ed è ambientato nella Istanbul di oggi. L’editoriale di Riccardo De Gennaro è dedicato al ritorno del rischio dell’uso delle armi nucleari e della “bomba”; la foto vintage ricorda l’uccisione del giornalista Carlo Casalegno da parte delle Brigate rosse nel 1977.