Alla scoperta di Nitchidorf, il villaggio di un premio Nobel – testo e foto di Cecilia Ricchi

Che cosa è rimasto del paesino rumeno, abitato da gente di lingua tedesca, dove nacque Herta Müller? La ferrovia è abbandonata, molte le case fatiscenti, alcune non hanno nemmeno il pavimento. La maggior parte dei giovani tenta la fortuna a Timisoara o in Germania. 

Premessa. Questo viaggio nasce da un libro dal titolo Bassure, una raccolta di racconti del premio Nobel Herta Müller nel 1982. Bassure è dedicato alle storie vissute e immaginate durante l’infanzia della scrittrice rumena nel villaggio di Nitchidorf. Sono storie che raccontano una comunità. Le foto che ho scattato sono ciò che ho trovato qui ricercando le immagini, le atmosfere e le sensazioni che ho visto e provato leggendo quel libro: “A volte il paese ha paura della sua gente. Il paese diventa sgradevolmente bello. Il paese non ha più un centro, e la calura spinge il crepuscolo negli orti e li gonfia. Le erbe selvatiche chiudono i loro fiori luminosi e gialli”. Prima di partire per il villaggio sapevo, tuttavia, che avrei visto un posto diverso da quello raccontato dalla Müller, con altre persone, naturalmente, gente con nuove abitudini e nuovi costumi. Pensavo che avrei trovato altri dettagli, altri odori e altri suoni, ma ero sicura che qualcosa era rimasto come quando Herta era bambina. (…)

 

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