Afghanistan, l’odissea dei migranti respinti e rientrati nel Paese | testo e foto di Giuliano Battiston

I rimpatri sono aumentati dopo la firma, nel 2016, di un accordo tra Unione europea e il governo
di Kabul, che comportò lo stanziamento di milioni di euro di aiuti allo sviluppo. Ma chi rientra trova notevoli difficoltà a integrarsi dopo essere vissuto all’estero…

 

“Ho lasciato l’Afghanistan per la prima volta nel 2014 e sono riuscito ad arrivare in Norvegia, ma poi sono stato rimpatriato. Allora sono ripartito per l’Iran, la Turchia, la Grecia, ma mi hanno rimpatriato di nuovo, un mese fa. Appena possibile partirò di nuovo”. Zakir Hussein Rezai non si arrende. Ha soli 19 anni e viene dal distretto rurale di Jaghori, a metà strada tra Kabul e Kandahar, nella provincia afghana di Ghazni, tra le più turbolente del Paese. Lo incontriamo sulla terrazza di uno dei caffè della capitale Kabul, città da sei milioni di abitanti in cui i ricchi comprano case a Dubai o Istanbul e i poveri sognano un tetto stabile sotto il quale dormire. Molti sognano di espatriare. Qualcuno è costretto a farlo.

Zakir racconta di aver dovuto lasciare l’Afghanistan perché ricattato. Era stato ripreso in un video che lo mostrava in atteggiamenti promiscui, provocatori, inammissibili in un Paese dai codici sociali così rigorosi. È scappato. Il suo itinerario è simile a quello di molti altri afghani, per i quali migrare è insieme scelta e necessità. “Prima sono arrivato in Iran, a Isfahan – racconta – poi un amico di mio padre mi ha aiutato ad andare in Turchia. Da lì Grecia, Macedonia, Serbia, Croazia, Italia, ma solo per quattro giorni. Poi nel Nord Europa, la Germania, la Svezia”. Infine la Norvegia, destinazione finale di un viaggio breve da raccontare, ma che è “durato quasi un anno”. Un’odissea fatta di incontri con poliziotti brutali come quelli iraniani, “che appena ti vedono ti picchiano forte, in testa, con le scarpe rigide”, ma anche di amicizie diventate durature. Come quella con Jawed Nazari, che ha 15 anni e viene dalla stessa provincia, Ghazni. Si sono conosciuti in Norvegia, a ottomila chilometri di distanza da casa. Prima che entrambi venissero rimpatriati. (…)

 

ph. Zakir Hussein Rezai, a sinistra, e Jawed Nazari: già espatriati e rimpatriati entrambi dalla Norvegia.

 

Il servizio completo è pubblicato su Reportage numero 44, acquistabile qui in versione cartacea e in digitale.

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