Quel treno che divide il Messico: sviluppo o distruzione del Sud? | Testo di Vittoria Romanello foto di Heriberto Paredes

Si chiama Tren Maya il progetto del presidente López Obrador, che ha suscitato la rivolta degli indigeni e dei contadini di cinque stati, tra cui il Chiapas e Quintana Roo. Il rischio non è solo la devastazione del territorio e dell’ambiente, ma la massa dei turisti.

 

Da quando vivo in Messico non sono mai salita su un treno. Perché quasi non esistono, l’unico treno turistico è il Chihuahua Pacifico railroad, meglio conosciuto come Chepe, che percorre 673 chilometri nell’estremo nord del Paese, da Chihuahua a Los Mochis (Sinaloa), attraversando la Sierra Tarahumara per scendere verso la costa del Pacifico. Pensare quindi a una linea ferroviaria per il trasporto di merci e passeggeri di oltre 150mila chilometri che attraversa il sud-est del Paese, ovvero gli stati del Chiapas, Tabasco, Campeche, Yucatán, Quintana Roo, significa immaginare una specie di rivoluzione. Il progetto ha come obiettivo quello di incrementare l’economia della regione più depressa del Messico principalmente attraverso lo sviluppo turistico, facilitando l’accesso a zone difficilmente raggiungibili, come le rovine maya di Calakmul e potenziando la connessione tra distinti diversi poli turistici esistenti come Cancún, Chichen Itza con altri in auge come Palenque e Bacalar.

Grazie alla costruzione di diciannove stazioni nasceranno altrettanti polos de desarollo, cioè città create ad hoc per ospitare i turisti. Verranno creati 80mila posti di lavoro, dichiara Fonatur, il Fondo nazionale per la gestione del turismo che gestisce il progetto. L’investimento previsto è di 150 miliardi di pesos, all’incirca sei miliardi di euro, una somma che – per capirci – è superiore a quello necessario per l’ampliamento del Canale di Panama nel 2016, che era pari a 5.450 milioni di dollari. Perché puntare sul turismo? Perché è uno dei punti di forza dell’economia messicana. Nel 2017 il Paese nordamericano ha ospitato 40 milioni di visitatori ed è la settima destinazione turistica mondiale. Il settore è la seconda fonte di reddito in valuta estera, dopo le rimesse, con 20 miliardi di dollari e rappresenta l’8,7% del prodotto interno lordo del Messico. (…)

 

Ph. Turisti a Bacalar, Quintana Roo.

 

L’articolo completo è pubblicato su Reportage numero 45, acquistabile in libreria e qui in versione cartacea e in digitale.

About author