Dall’Italia – Quelle donne coraggiose che sfidano la ‘ndrangheta – Testo di Federica Tourn – Fotografie di Paolo Ciaberta

 

Sempre più numerosi in Calabria i casi di ribellione di mogli o figlie di esponenti dei clan. Elisabetti Tripodi, minacciata dal boss del paese, è il primo sindaco donna di Rosarno. Gli esempi di Liliana Carbone e Deborah Cartisano (nella foto), che si richiamano ad Antigone.

 

Testo di Federica Tourn – Fotografie di Paolo Ciaberta

 

 

 

Potete leggere l’intero articolo su Reportage n.12 (ottobre/dicembre 2012) – ora in libreria o acquistabile direttamente dal sito.

“A Rosarno, nel palazzo comunale colpito da una sventagliata di mitra durante il governo dello storico sindaco comunista Giuseppe Lavorato, è entrata una donna. Elisabetta Tripodi ha vinto a sorpresa, la gente è dalla sua parte, alle elezioni le bambine incitavano le madri a votare per lei. Pochi mesi dopo, sulla sua scrivania arriva una raccomandata con ricevuta di ritorno spedita dal carcere di Opera: il mittente è Rocco Pesce, il boss condannato all’ergastolo, che si lamenta di certi provvedimenti presi contro la sua famiglia. Particolare non da poco: la lettera è scritta su carta intestata del Comune. Da quel giorno Elisabetta Tripodi ha una scorta. (…)

 

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