Ascesa e declino della Route 66 simbolo dell’America | testo e foto di Flaviana Frascogna

La Route 66, il mito COAST TO COAST, un’icona della storia americana lungo la quale ritroviamo le tracce della Guerra Civile e del Sentiero delle Lacrime, della corsa all’oro, delle ferrovie, dell’ascesa dell’automobile, dell’ambiziosa ingegneria civile statunitense, dei set cinematografici di Hollywood, dei sogni d’Europa, ma anche l’eredità del razzismo contro i nativi americani e i viaggiatori afroamericani. Conosciuta anche come “Mother Road”, fu inaugurata l’11 novembre del 1926, circa un decennio dopo l’inizio della produzione di massa dei veicoli Ford. Oggi si snoda per 3.755 kilometri da Chicago a Santa Monica e attraversa sei stati, il Missouri, il Kansas, l’Oklahoma, il Texas, il Nuovo Messico e l’Arizona.

Nel 1951 Jack Kerouac l’ha raccontata nel suo romanzo On the road trasformandola nel simbolo del viaggio, della libertà, della scoperta. Oggi il National trust for historic preservation ha inserito la Route 66 tra gli undici siti storici americani più a rischio: il degrado, per molti tratti, è evidente, così come testimoniano stazioni di servizio fatiscenti, pittoresche insegne dai neon cadenti e motel del tutto impraticabili. (…)

 

ph. The Blue Swallow di Tucumcari (New Mexico), che resiste dal 1939.

 

L’articolo completo è pubblicato su Reportage n. 39 acquistabile qui in cartaceo e in versione digitale

 

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