A Klagenfurt in “compagnia” della Bachmann | Testo di Micaela Latini

La grande scrittrice austriaca, che morì a Roma il 17 ottobre 1973, esattamente cinquant’anni fa, aveva un rapporto molto stretto e “letterario” con la città di nascita. Il tema del confine è centrale tanto per accedere in Carinzia quanto per entrare nel vivo dell’opera di Ingeborg. 

 

Nel 1974 lo scrittore tedesco Uwe Johnson (classe 1934) dà alle stampe un bizzarro volume dal titolo “Un viaggio a Klagenfurt”. Non si tratta, come potrebbe apparire a prima vista, di una guida (anche letteraria) alla cittadina della Carinzia, ma piuttosto di un omaggio post-mortem alla poetessa austriaca Ingeborg Bachmann, di cui in questo mese di ottobre ricorre il cinquantenario della morte e alla quale Uwe era legato da un rapporto di stima e amicizia. Le pagine del testo raccolgono, sovrapponendole, le osservazioni di un racconto di Bachmann su Klagenfurt e le lettere della donna, creando un peculiare gioco di rimandi e allusioni. Si tratta di una scelta particolare, perché Johnson decide di non ricordare Bachmann a partire dalla città da lei più amata, Roma (come invece fa Thomas Bernhard, che le dedica il testo breve“A Roma”), ma a partire dall’origine. Klagenfurt, infatti, è la città che ha dato i natali a Bachmann, morta il 17 ottobre del 1973 a Roma in circostanze tragiche e misteriose (un incendio divampato nel suo appartamento, forse provocato da una sigaretta accesa).

In questo suo atto di ammirazione, Johnson fa in qualche modo convergere l’inizio e la fine, perché nei passi conclusivi del suo strano libro conduce il lettore quasi per mano al cimitero di Klagenfurt, alla tomba numero 16, nella terza fila della prima classe. La scelta di Johnson di legare il nome di Bachmann alla città di nascita, da lei ben presto abbandonata per altri lidi, non è affatto peregrina. Se la donna Bachmann ha trovato asilo altrove, la scrittrice Bachmann è forse sempre rimasta lì, a fare i conti attraverso la scrittura con il suo luogo “primigenio”. Ma ripercorriamo qualche tappa. Ingeborg Bachmann era nata nella cittadina carinziana il 26 giugno del 1926, primogenita del maestro di scuola elementare Matthias Bachmann e di sua moglie Olga, nata Haas. Se sua madre era originaria di Heidenreichstein, nella Bassa Austria, il padre proveniva da una famiglia di agricoltori protestanti di Obervellach, nella Galizia carinziana, dove anche Ingeborg trascorreva spesso le vacanze. La Galizia, in quanto regione di confine e intersezione delle tre grandi famiglie linguistiche europee, germanica, slava e romanza, è rimasta una pietra miliare per tutta l’opera successiva di Bachmann. (…)

 

Ph. Ingeborg Bachmann nei primi anni ’60 (Interfoto/ Alamy Stock photo) 

 

 

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