Nel bacino tedesco della Ruhr un parco industriale d’avanguardia | Fotoreportage di Emiliano Negrini

Quattrocentocinquanta chilometri quadrati di zone verdi, percorsi ciclopedonali, fiumi depurati, rimboschimenti, terreni bonificati. Nei trent’anni successivi alla chiusura delle miniere, avvenuta negli anni Novanta, gli impianti industriali sono diventati musei, teatri, luoghi di esposizione, giardini…

 

La conurbazione della Ruhr (la Ruhrgebiet) ospita quasi dodici milioni di persone ed è la maggiore delle undici regioni metropolitane tedesche e tra le cinque più grandi e ricche d’Europa. La sua fortuna economica nasce alla metà dell’Ottocento dal connubio di estrazione mineraria e industria pesante, che hanno plasmato il territorio. La chiusura delle miniere di carbone all’inizio degli anni Novanta del Novecento l’hanno poi trasformata in uno scheletro industriale con altissimi livelli di contaminazione di terreni e acque. Dopo trent’anni l’enorme area urbana ospita uno dei più grandi e riusciti parchi industriali al mondo, l’Emscher Landschaftspark, 450 chilometri quadrati di zone verdi, percorsi ciclopedonali, fiumi depurati e rinaturalizzati, rimboschimenti, terreni prima contaminati e ora bonificati, discariche di inerti risanate e i resti recuperati di enormi impianti industriali trasformati in musei, teatri, luoghi di esposizioni, giardini, set per opere di land art e così via. Ovvero una gigantesca attrazione per un turismo sostenibile, ma anche un polmone verde per milioni di persone che per più di un secolo hanno vissuto tra depositi di carbone, ciminiere e veleni. La scelta tedesca di abbandonare il nucleare e la crisi del gas innescatasi con l’attacco russo all’Ucraina stanno però imponendo un cambio di strategia nelle fonti di approvvigionamento energetico del Paese, rallentando la programmata dismissione delle numerose centrali a carbone che continuano a emettere fumi nel cielo della Ruhr. E lo faranno almeno fino al 2038, anno in cui la Germania vorrebbe voltare pagina per rispettare i parametri degli accordi internazionali volti a ridurre le emissioni di gas serra e contenere così il cambiamento climatico. Saprà la Ruhr essere ancora una volta all’altezza dei suoi sogni?

 

Ph. Una suggestiva immagine delle “montagne russe” pedonali del Tiger & Turtle a Duisburg.

 

Il servizio completo è pubblicato su Reportage numero 53 (gennaio-marzo 2023), acquistabile in libreria e direttamente sul nostro sito, in versione cartacea e digitale.

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