Kiev, la resistenza degli artisti che credono nella bellezza | Testo e foto di Ilaria Romano

La guerra ha distrutto anche musei e opere d’arte. Dal giorno del suo scoppio pittori e scultori ucraini hanno dato una svolta alla loro produzione, focalizzandosi sul conflitto e le sue conseguenze. Le storie dei galleristi Olena e Leond, della critica Oxana Bilous, di Anton Logov, pittore di fama internazionale, di Aleksei, che sta scrivendo un dizionario della lingua degli elfi.

 

L’ingresso principale della piccola galleria d’arte che affaccia su via Volodymyrska, a pochi passi dal belvedere e dalla cattedrale di Sant’Andrea, è chiuso dall’inizio della guerra. Allo spazio di Olena Grozovska e Leond Komsky, galleristi noti in tutti i circoli culturali di Kiev, si accede oggi quasi furtivamente, passando dalla porta di casa del vicino, che nella soglia ha creato un armadio, e poi attraversando la sua cucina: da lì appare una stanza vuota, uno spazio sospeso con le pareti bianche, che fino a quattro mesi fa ospitava mostre e eventi.

“Prima del 24 febbraio stavamo organizzando un’esposizione per il Museo nazionale – ricorda Olena – e poi da un giorno all’altro è cambiato tutto. La nostra normalità non esiste più, ma dopo un primo momento di shock ci siamo ripresi e abbiamo cominciato a pensare a come renderci utili”. La coppia ha svuotato lo spazio espositivo e accatastato tutti i pezzi della sua collezione privata nel piccolo studio in fondo, dove un salottino in velluto damascato verde si riflette in un enorme specchio con la cornice in legno intagliato. Tutto intorno ci sono busti, quadri, una vetrinetta con delle miniature in argento e qualsiasi oggetto che per loro abbia un significato profondo. “Quella mattina, quando sono cominciate le sirene antiaeree e poi si sono sentiti i primi colpi, sono venuto qui a mettere tutto in salvo – spiega Leond – ero arrabbiato per quanto stava accadendo, e onestamente non sapevo cos’altro fare”. (…)

 

Ph. La camera da letto di un appartamento di Gostomel distrutto da un bombardamento.

 

L’articolo completo è pubblicato su Reportage numero 51 (luglio-settembre 2022), acquistabile in libreria e direttamente sul nostro sito, in versione cartacea e digitale.

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