L’isola di Socotra contesa tra lo Yemen e gli Emirati arabi | Fotoreportage di Mattia Velati

Un ecosistema invidiabile rischia di essere devastato dai progetti di sviluppo edilizio e turistico di lusso. Anche i cambiamenti climatici globali, che comportano sempre più numerose inondazioni, stanno arrecando danni rilevanti per le comunità di pastori e pescatori.

 

Affacciata sul Golfo di Aden, dove il mar Arabico abbraccia l’Oceano Indiano, l’isola di Socotra con il suo piccolo arcipelago è più prossima alle coste somale che a quelle yemenite, anche se lo Yemen è il Paese di cui ancora politicamente fa parte. Socotra ha un ecosistema e una varietà geografica unici al mondo e si è perfettamente conservata nel tempo per via della sua posizione remota. Ora però è a rischio. In seguito alla guerra nello Yemen, gli Emirati ne stanno facendo una sorta di avamposto militare e un prezioso scalo commerciale per la sua posizione strategica di sbocco sul Mar Rosso, aperto verso l’Oceano Indiano, il Corno d’Africa e l’Oriente. Stanno inoltre per avere inizio i progetti di sviluppo edilizio e turistico di lusso.
Gli Emirati hanno ottenuto una sorta di mandato su Socotra dal governo centrale yemenita
in cambio di supporto nella guerra contro gli Houthi, nel nord dello Yemen. Il confine tra occupazione, invasione o semplice supporto è labile. Sicuramente gli Emirati stanno realizzando ingenti investimenti sull’isola e ormai gli abitanti sono chiamati a scegliere da che parte stare, se lasciare sempre più spazio agli Emirati nello sviluppo dell’isola, quindi aprire alla modernità, o restare fedeli alle loro tradizioni millenarie, socotrane e yemenite. Sempre più spesso le due fazioni opposte, una supportata dagli Emirati che chiede la separazione del sud dello Yemen (isola compresa) dal nord e una filogovernativa, fedele al presidente Hadi, si ritrovano ad affrontarsi per le vie di Hadibo, la capitale dell’isola. Come se non bastasse, i cambiamenti climatici globali stanno arrecando ulteriori danni alla comunità locale di pastori e pescatori: inondazioni e uragani si manifestano con sempre maggiore frequenza distruggendo e alterando un delicato sistema immutato nei secoli. È questa la storia di un’isola magica (isola aliena, viene spesso definita), nel bene e nel male, un viaggio tra le sue meraviglie naturali, la sua natura endemica e uno sviluppo che la metterebbe a rischio se attuato senza giudizio. (m.v.)

 

Ph. Un esemplare di Dracaena cinnabari, meglio nota come Dragon blood tree (albero del sangue di drago), una pianta endemica dell’isola e simbolo di Socotra.

 

Il servizio completo è pubblicato su Reportage numero 47, acquistabile in libreria e qui in versione cartacea e digitale.

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