Il giorno delle liberazioni

Il 12 ottobre 2011 è una data particolare. Non è infatti soltanto l’anniversario dell’indipendenza del Brasile dal Portogallo (1822) e della Guinea Equatoriale dalla Spagna (1968), ma altre due liberazioni sono avvenute oggi che, sebbene non della stessa portata, rappresentano un grande passo verso la liberazione di interi popoli.

Dopo cinque anni di prigionia a Gaza da parte di Hamas, il soldato dell’esercito di Tel Aviv Ghilad Shalit tornerà a casa. L’accordo per la sua liberazione, mediato dall’Egitto e dalla Germania, è stato annunciato da Hamas e ratificato dal governo israeliano. In cambio saranno liberati 1027 detenuti politici palestinesi, tra cui 27 donne. Israele ha smentito che i due detenuti palestinesi più famosi, Marwane Barghouthi, a capo della seconda Intifada, e Ahmad Saadat, capo del Fronte popolare di liberazione della Palestina, saranno liberati in questo patto, nonostante un alto responsabile palestinese a Ramallah avesse affermato il contrario. Khaled Mechaal, il capo di Hamas in esilio a Damasco, ha precisato che 450 detenuti saranno liberati tra una settimana e altri 550 tra due mesi.

Contemporaneamente in Myanmar sono state rilasciate centinaia di persone da parte della giunta militare al potere, tra cui un autorevole monaco buddista, leader delle proteste di piazza represse con la violenza nel 2007. Un regalo arrivato grazie ad un’amnistia che interesserà migliaia di detenuti, di cui una buona parte prigionieri politici. Shin Gambira, 31 anni, era stato condannato nel 2007 a 68 anni di carcere e si trovava nella prigione di Kalay, da dove oggi sono stati liberati 400 detenuti. Fra i rilasciati anche  l’attore comico e regista Zarganar, noto per le sue caricature contro il regime militare, che era stato arrestato nel giugno 2008 per aver criticato i militari per la scarsa mobilitazione a favore dei sinistrati del ciclone Nargis, che aveva causato circa 140 mila vittime.

 

Fonte: Peacereporter

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