Vi racconto che cos’era il Mondo di Pannunzio dove diventai fotografo – Intervista a Paolo Di Paolo

di Francesco Maria Orsolini

“Il Mondo” cessa le pubblicazioni nel 1966 e nello stesso anno Paolo Di Paolo appende al chiodo la sua fotocamera, come il liuto sacrificato all’amore coniugale nel Ritratto di giovane gentiluomo di Lorenzo Lotto. Si è trattato anche nel suo caso di una rinuncia?

Non si trattò, al momento, di una rinuncia, ma proprio di una scelta. Avendo svolto per quindici anni l’attività di fotografo, mi si era posto il problema se diventare un professionista o sentirmi ancora un dilettante e continuare come tale. Avevo conseguito una discreta affermazione nel campo della fotografia giornalistica, proprio grazie alla spirito dilettantistico con cui mi ci ero avventurato. Ho avuto la fortuna di incrociare il mio itinerario con quello di Mario Pannunzio, un direttore che non chiedeva altro ai suoi collaboratori che di essere creativi. Non proponeva schemi di alcun genere e credo che egli stesso non fosse in grado di enunciare la formula che gli rendeva gradita un’immagine fotografica oppure di rifiutarla. Inconsciamente, però, le sue scelte erano condizionate dalla sua formazione crociana e dalla teoria estetica del filosofo. (…)

 

Potete leggere l’intervista integrale su Reportage n. 30  in libreria e acquistabile in cartaceo e in ebook sul nostro sito.

About author