Pizzagate a Washington. Da una notizia falsa a una pistola vera – di Lorenza Pieri

Washington – Forse avrete sentito parlare di questo caso di post-verità, anche se per l’Italia è stata più che altro una meta-notizia. Sarebbe diventata davvero una notizia se ci fosse scappato il morto, cosa che è quasi successa. In sintesi, le conseguenze di una voce, calunniosa e falsa al punto da sembrare una delle assurde leggende metropolitana che circolavano negli anni ‘80 (nel negozio Babilonia di via del Corso gente si è risvegliata nel camerino senza un rene), sono state a dir poco terrificanti.

C’è una pizzeria accogliente, qui a Washington, dove i miei figli amano molto andare perché sul retro, dietro la sala in cui si mangia, c’è uno spazio con dei tavoli da ping pong, racchette e palline per giocare mentre si aspetta la pizza. Si chiama, non a caso, Comet ping pong. Anch’io ci vado volentieri perché è proprio accanto a Politics&Prose, la libreria più bella e attiva di Washington, aperta anche la sera. Ora, circa un mese e mezzo fa, il proprietario della pizzeria e il suo personale hanno iniziato ad essere bombardati da telefonate di minaccia, non poche, centinaia al giorno. Con una rapida ricerca si sono accorti di essere vittime di una fake news che circolava su twitter e su facebook con decine di migliaia di condivisioni: la pizzeria, dicevano i messaggi, sarebbe stata al centro di un giro di pedofilia e sfruttamento sessuale di minori, legata a Hillary Clinton e in particolar modo a John Podesta, il responsabile della sua campagna politica, accusato anche di essere un satanista. Sottoposto a un vero e proprio linciaggio il proprietario ha provato a chiedere l’intervento dell’Fbi, ma senza successo. Non solo, le voci si sono diffuse sempre di più.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le notizie che la Clinton e i suoi sostenitori fossero coinvolti in affari di pedofilia sono state supportate da Michael Flynn, il quale il 2 novembre ha twittato la notizia che le email del server segreto della Clinton recavano prove che lei fosse coinvolta in abusi sessuali su bambini. I suoi tweet sono rimbalzati migliaia di volte, stranamente anche da account vietnamiti, ucraini, cechi. Chi è Michael Flynn? È l’uomo che Trump ha nominato come futuro capo della sicurezza nazionale. Il 4 novembre Alex Jones, ospite di diverse radio e trasmissioni, opinionista e “complottista” pro Trump, ha postato su Youtube un video in cui dichiarava che Hillary Clinton ha personalmente ucciso, fatto a pezzi e violentato bambini. Questo video è stato visualizzato 427mila volte. Nel frattempo le voci su Comet hanno continuato ad espandersi, fino a coinvolgere le attività commerciali circostanti: non solo si parlava di un tunnel sotterraneo nella pizzeria, ma di un circolo di potenti pedofili che transitava anche nella brasserie di fronte e nella libreria, entrambe bombardate da telefonate di minaccia. I diffamatori hanno descritto il logo di Comet come un simbolo riconoscibile dai giri di pedofilia, hanno scritto messaggi, “speriamo che scorra il sangue sulle vostre pizze”, “un giorno verrà qualcuno a scoprirvi e farvi fuori tutti”.

A forza di insistere, quel giorno è arrivato. Domenica 3 dicembre, il ventottenne Edgar Maddison Welch, descritto come amorevole padre di due bambine, film-maker poco ambizioso ma molto sentimentale, ha guidato dal North Carolina fino a Washington e, nel primo pomeriggio, ha fatto irruzione nel locale con un fucile da assalto AR-15, una pistola calibro 38 e un mitra, per “liberare i bambini”. Ha tenuto sotto minaccia i clienti e il personale della pizzeria, controllato ovunque, sparato a una porta chiusa trovandoci dietro un ufficio, puntato il fucile su un pizzaiolo che veniva dalle cucine con l’impasto per la pizza in mano. Non ha trovato niente e lo hanno arrestato. Poteva finire peggio. Ma è comunque finita male. Tirando le somme, le notizie false non danneggiano solo chi ne è vittima, danneggiano chi ci crede e i media stessi: il secondo tipo di linciaggio popolare dopo la pizzeria, ovviamente ha colpito media e giornalisti, la categoria che Trump ha definito “la forma di vita più bassa”. Trump si vanta di saper tirare fuori la rabbia dagli americani. Ma la sua campagna ha sguazzato nelle fake news, ha fomentato notizie false in un mondo di creduloni armati. Ci aspettano tempi di violenza, purtroppo non solo mediatica, perché negli Stati Uniti le stesse dita che twittano possono altrettanto facilmente premere grilletti. Io comunque a cena da Comet ping pong ci torno domani.

 

 

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