Il fantasma di Kafka non rende magica Praga – di Carmen Pellegrino

Praga Reportage 27

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una piccola folla assiepata ai limiti della pista. Con questa immagine in aeroporto ho lasciato Praga, al termine del mio breve viaggio. Stanno lì per ore a guardare le partenze, qualcuno dice.
Ero arrivata in città con un carico di suggestioni da collocare: la Praga magica di Ripellino, il rumore dei suoi secoli, la bislacca città d’ombra, covo di pazzi ubriaconi poeti e maghi, era entrata prepotentemente in me, anni prima. E poi c’era lui.
D’un tratto, dopo tanto tempo, avevo deciso: sarei andata a cercarlo. Il rischio era scontrarsi, ancora una volta, con un muro di silenzio, ma lo avrei corso ugualmente. Poi, anche io avevo le mie colpe, sapevo anche questo. Non sono mai stata capace di parlare a un uomo quando i sentimenti si complicano e poi certi uomini sono altrettanto difficili dei libri. Se qualcosa deve venire, mi dico ogni volta, verrà. Tuttavia, non so dire per quale presentimento (se di presentimento si è trattato) avevo deciso per il viaggio e subito avevo acquistato il biglietto di un economico volo spagnolo, per non correre il rischio di cambiare idea. D’altronde, in amore le strategie falliscono tutte, mi ripetevo; se qualcosa deve esser detto, è bene che sia detto. (…)

 

Potete leggere l’articolo integrale su Reportage n. 27, in libreria e acquistabile in cartaceo e in ebook sul nostro sito.

 

photo credit: Giancarlo Liviano D’Arcangelo e Simona Dolce

About author