Come prigionieri sulla nave diretta in Cile | Testo di Alejandro Brittos foto di Dante Leguizamón

Partita da Buenos Aires, la Zaandam non è mai arrivata a destinazione: dopo dieci giorni il capitano ha invertito la rotta perché Santiago aveva chiuso i porti, ma ha anche imposto un regime “dittatoriale”. Il racconto del giornalista Dante Leguizamón, rinchiuso in una cabina di tre metri quadrati.

 

Un’esperienza indimenticabile”, promette la compagnia New Holland Americas sul suo sito web aziendale. Dante Leguizamón, un giornalista che ha viaggiato con una delle sue crociere è sicuramente d’accordo. Anche se per ragioni diverse da quelle immaginate prima di iniziare il suo viaggio. “Sono salito sulla Zaandam il l8 marzo per fare un reportage giornalistico per radio e tv dalle Isole Malvinas”, dice Dante, il quale poteva non sapere che cosa stava già accadendo all’interno della nave da crociera. Ma Arnold Donald, il presidente della società proprietaria della linea New Holland, lo sapeva. Il Covid-19 si era diffuso in tutto il mondo a bordo delle sue navi. Un mese prima, circa 3.700 passeggeri della Diamond Princess, stessa compagnia, erano stati messi in quarantena nel porto di Yokohama in Giappone: 700 passeggeri e membri dell’equipaggio erano risultati positivi al coronavirus e sei di loro erano morti. Quella nave era a quel tempo il più grande centro di irradiazione del virus registrato fuori dalla Cina.

New Holland Americas è di proprietà del gruppo Carnival, considerato il più grande del settore. Con nove delle linee più famose del pianeta, tra le quali Aida, Carnival, New Holland, Cunard, Costa, Seabourn e Princess. Un gruppo così grande dovrebbe essere anche un gruppo responsabile. Ma che cosa è successo? Che cento sue navi hanno continuato a solcare gli oceani di tutto il mondo, senza rientrare, nonostante l’allarme virus. La Zaandam salpò senza problemi da Buenos Aires verso le Malvinas, l’Antartide e il Cile, ma appena dieci giorni dopo la partenza a bordo tutto cambiò: “Il capitano parla. La Repubblica del Cile ha chiuso i suoi porti, quindi inizieremo un viaggio verso nord. La nostra destinazione sarà Puerto Vallarta in Messico, Miami o San Diego negli Stati Uniti. Grazie mille”. La notizia suscita tra i passeggeri sorpresa e angoscia. E da quel momento in poi nessuno riferisce più nulla di ciò che sta accadendo. La più grande compagnia di crociere del mondo mancava di un piano di emergenza.

“Abbiamo così iniziato un viaggio delirante, non sapendo dove stavamo andando. Pochi giorni dopo, la malattia si è improvvisamente manifestata sulla nave”, dice il giornalista. Il viaggio iniziò veramente a diventare “un’esperienza indimenticabile”. Non per amore ma per paura, come ha scritto Jorge Luis Borges. E così cominciarono a verificarsi molti casi di uomini e donne infetti. Senza dare spiegazioni, le autorità di crociera bloccano il giornalista e un gran numero di passeggeri e uomini dell’equipaggio. “Mi hanno tenuto rinchiuso in una cabina lunga tre metri e larga un metro per 33 giorni”, dice Leguizamón. (…).

 

ph. La nave da crociera Zaandam, che parte da Buenos Aires ma che non arriverà mai in Cile, perché il governo chiuse tutti i porti per via della quarantena Coronavirus.

 

Il servizio completo è pubblicato su Reportage numero 43, acquistabile qui in versione cartacea e in digitale.

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