Non siamo noi che siamo cechi, cieco è il mondo.

Il numero 34 di Reportage (aprile-giugno 2018) si apre con un’autentica chicca: un’intervista al grande fotografo inglese Martin Parr di Marco Sconocchia, suo amico. Il primo reportage in ordine di apparizione riguarda il leggendario cosmodromo di Bajkonur, da dove Yuri Gagarin venne lanciato nello spazio, come primo uomo, all’inizio degli anni Sessanta. Questo reportage di Andrea Sorini ed Eliseo Acanfora anticipa un documentario che sarà realizzato nei prossimi mesi e che avrà per titolo “Bajkonur, Terra”, nonché un libro che sarà pubblicato dal Saggiatore. Segue un fotoreportage (con racconto) di un viaggio da Bucarest ai Carpazi, passando per la Transilvania, di Luciano Baccaro. Ci spostiamo poi a Londra, dove ancora Marco Sconocchia documenta la vita dei “dropouts” nei casermoni popolari della metropoli inglese. Di residenze di lusso, viceversa, ci parla Virginia Negro, che analizza il fenomeno delle “gated community” in Messico e nel Sudamerica, vere e proprie prigioni dorate per ricchi, protette da telecamere, guardie e filo spinato (le foto sono di Lidia Radwanski).

Damiano Beltrami e il fotografo Simone Perolari ci portano poi in un poligono di tiro del centro di New York, dove gli americani “giocano” con le pistole. Il portoflio centrale è firmato da Didier Bizet ed è dedicato alla ricostruzione della battaglia di Stalingrado a Minsk, sulla linea Stalin, in occasione del centenario della rivoluzione russa. Segue una sezione italiana: il fotografo Claudio Menna documenta la vita dei ragazzi non vedenti nell’istituto Colosimo di Napoli; Angelo Mastrandrea (col fotografo Piero Papa) conversa sull’isola di Pantelleria con Paolo Ponzo, il quale ispirò a Garcia Marquez un personaggio di un suo racconto, ambientato appunto a Pantelleria; il reportage di Lello Voce è un viaggio nel Vicentino con approdo a Molvena, dove sorge l’azienda tessile Bonotto, che è anche un museo di opere del Novecento, un caso di “simbiosi” tra industria e arte (le foto sono di Nicola Righetti); l’attrice e documentarista Alice Ferranti, infine, intervista l’ultimo grande attore e regista teatrale del Novecento, Gabriele Lavia, il quale parla del passato, del presente e del futuro dell’arte drammatica (le foto di Lavia sono di Tommaso Lepera).

Il portfolio di chiusura del numero è di un fotografo iraniano, Farhad Babaei, che ha fotografato i curdi nei loro momenti di svago. Seguono le consuete cinque recensioni di libri, l’intervista di Maria Camilla Brunetti a Sandra Petrignani sulla figura di Natalia Ginzburg, la rubrica di Valerio Magrelli con la sua “lettera aperta” e un racconto inedito di Veronica Raimo: “La casa di Arcopinto”. La foto vintage è dedicata ai 50 anni del Maggio francese, l’editoriale di Riccardo De Gennaro alla crisi della sinistra.

 

 

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