Numero 54

12.00

Descrizione

Comunicato stampa 54

Il numero 54 di Reportage (aprile-giugno 2023) apre con una ricognizione di Gabriella Saba nella via più multietnica di Milano, forse d’Italia: via Padova. Di via Padova si scrive molto da anni, ma la notizia è che ora sta radicalmente cambiando, al punto da rischiare lo snaturamento (le numerose foto sono della stessa cronista). Segue un reportage dall’Irlanda del Nord, per l’esattezza da Belfast e Derry, dove sono ancora visibili le cicatrici della guerra tra cattolici e protestanti, rispettivamente pro e contro l’indipendenza dalla corona inglese. Lo firma Michela A.G. Iaccarino. Jonas Kako è il fotografo tedesco che ha realizzato un lavoro molto esteso sul fiume Colorado e che con la foto da noi scelta per la copertina è stato, dopo l’uscita del numero, uno dei premiati del Wpp 2023.

Matteo Fagotto (testo) e Matilde Gattoni (foto) raccontano, invece, la giornata dei pastori mongoli che vivono, isolati da tutto e da tutti, producendo il pregiatissimo cashmere. Segue un reportage dalla rotta dei migranti che dal Niger e attraverso il Sahara raggiungono la Libia per poter arrivare in Europa. Spesso tuttavia, come dice Yarin Trotta Del Vecchio, terminano la loro corsa nelle prigioni di quel Paese. Nicola Zolin ci fa conoscere gli yanomani, i nativi brasiliani dell’Amazzonia in lotta, sostenuti dal neopresidente Lula, contro il genocidio. Il secondo portfolio è dedicato a Sarajevo ed è firmato dal grande fotografo serbo Milomir Kovacevic.

Come di consueto, la rivista chiude con le recensioni librarie, le rubriche di Maria Camilla Brunetti (Un autore un libro) e di Valerio Magrelli (La poesia inedita), il racconto (di Piero Pieri) e la foto vintage (l’omicidio di Peppino Impastato nel 1978 per mano della mafia). La lunga intervista è dedicata, questa volta, alla scrittrice russa Marija Stepanova (l’autore è Flavio Villani). L’editoriale del direttore Riccardo De Gennaro parla della possibilità di cambiamento della sinistra italiana dopo l’avvento alla guida del Pd di Elly Schlein.