Lo sport del Kirghizistan il rugby a cavallo una capra come palla

rugby

Comunicato stampa 50

Ed eccoci arrivati al numero 50, un traguardo che potremmo definire storico per un trimestrale. “Le cinquanta candeline di Reportage” abbiamo intitolato l’editoriale, che – nella pagina di sinistra – contiene le foto di tutte le 50 copertine, dalla numero 1 del gennaio 2010 a oggi, perché ogni numero è una lucina sul mondo. La copertina del nuovo numero è dedicata al portfolio del fotografo praghese Michal Novotny, che documenta lo sport più crudele del mondo, lo sport nazionale del Kirghizistan, una sorta di rugby a cavallo, giocato con la pelle di una capra al posto della palla ovale. Il numero, tuttavia, non poteva non essere aperto da un reportage dall’Ucraina, dove si parla della resistenza degli abitanti all’invasione russa: da un lato attraverso l’organizzazione di numerosi corsi di addestramento militare e di tiro al bersaglio, dall’altro con l’evacuazione dal Paese delle donne e dei bambini. Il servizio è di Jean Marc Caimi e Valentina Piccinni, che sono stati a Kiev e al confine con la Polonia.

Il secondo reportage è della fotografa Violeta Santos Moura ed è stato realizzato nelle aree rurali del Portogallo, aree sempre più isolate e svuotate per i problemi di natalità, emigrazione e pandemia. In Uganda, invece, il caso è inverso: al contrario della crisi delle nascite si è verificato un boom anagrafico, basti pensare che – come racconta Riccardo Bononi – la metà della popolazione ha meno di 15 anni. Filippo Venturi ci porta invece a Dubai durante l’Esposizione universale per scoprire che la città-baraccone degli Emirati arabi uniti ha due volti: quello dei milionari, degli uomini d’affari e dei turisti e quello degli “schiavi”, che con il loro lavoro sottopagato contribuiscono all’ostentazione della ricchezza e al perfetto funzionamento delle più sbalorditive tecnologie.

Se nel Golfo abbiamo una città in pieno sviluppo, dall’altra parte del mondo, negli Usa, ce n’è un’altra che rinasce dopo una fragorosa caduta. E’ il caso di Detroit, l’ex capitale dell’auto, diventata negli anni Novanta una “città fantasma”, la prima metropoli americana ad aver dichiarato bancarotta: oggi ha cambiato vocazione e punta sugli investimenti immobiliari, l’industria discografica, la cultura, l’economia green (il reportage è di Mauro Guglielminotti, che l’ha frequentata spesso nel corso degli ultimi trent’anni). Il secondo portfolio è del fotografo Pietro Magnani, che è andato a Pyramiden, l’ex città mineraria di proprietà sovietica, ora completamente abbandonata, situata su di un’isola della Norvegia.

Non manca, naturalmente, la consueta e approfondita intervista: a raccontarsi a Maria Camilla Brunetti è, questa volta, lo scrittore, giornalista e “camminatore” Paolo Rumiz, il quale parla dei suoi libri e dei suoi viaggi. Anche nel numero 50, infine, ci sono la rubrica con le cinque recensioni librarie, nonché quella intitolata “Un autore un libro” ancora di Maria Camilla Brunetti (dedicata all’ultimo romanzo di Alessandro Bertante) e quella con la poesia inedita e commentata di Valerio Magrelli. Il racconto inedito è di Riccardo De Gennaro, mentre la foto vintage ricorda il processo e l’esecuzione del criminale nazista Adolf Eichmann, sessant’anni fa, in Israele, dopo la sua cattura in Argentina.

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