Numero 15

12.00

Reportage n.15 – Luglio-Settembre 2013

 

Descrizione

Reportage n.15 – Luglio-Settembre 2013

Il nuovo numero di Reportage si apre con un’intervista di Maria Teresa Carbone a Mario Dondero, maestro del fotoreportage. Il portfolio centrale è del grande fotografo Stanley Greene, che è stato tra i profughi della guerra civile siriana. Il primo servizio della sezione Italia riguarda un caso assolutamente inedito: la nevrosi da guerra (Dpts) che ha colpito un soldato italiano di ritorno dall’Afghanistan, il sergente F., il quale confida le sue ansie e le sue paure a Davide Malesi. Seguono due reportage su altrettanti quartieri “difficili” di Napoli e Torino: Scampia, dove non c’è solo la camorra, ma anche una Scampia “rossa” che lotta contro il degrado, e gli ex mercati generali di Torino, dove l’insediamento urbanistico deciso in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006 si è rivelato un fallimento. Gli autori sono rispettivamente Angelo Mastrandrea (foto di Andrea Sabbadini) e Federica Tourn (foto di Antonio La Grotta). Maria Cristina Origlia, invece, ci racconta non la città, ma la campagna, con un reportage dal Parco Agricolo Sud di Milano, il più grande d’Europa.

La sezione Esteri è costituita in primo luogo da un “blocco” centro-sudamericano, aperto dal viaggio sul treno della “desapariciòn” in Messico di Federico Mastrogiovanni, che ha raccolto le testimonianza di coloro che tentano di raggiungere gli Stati Uniti per via ferroviaria, ma sono facili prede della polizia e dei narcos (le foto sono di Mauro Guglielminotti). Seguono un’analisi del dopo Chavez in Venezuela di Gabriella Saba e il fotoreportage di Daniele Volpi sul processo per genocidio all’ex dittatore guatemalteco, il sanguinario Efrain Rion Montt. Gli altri tre reportage riguardano la prima, piccola, apertura dell’Irlanda all’aborto (Federica Sgaggio), lo sciopero di ben diciotto settimane degli operai della Citroen (il più lungo della storia del gruppo) contro la chiusura dello stabilimento alla periferia di Parigi (Jamila Mascat) e la vita a Novi Zagreb, dove si vive ancora nei giganteschi palazzoni costruiti dal regime socialista (Matteo Tacconi). Chiudono il numero, come di consueto, la pagina delle recensioni, la rubrica “Lettera aperta” di Valerio Magrelli e il racconto inedito, che questa volta è dello scrittore e drammaturgo Vitaliano Trevisan.