Un tempo il fiume Colorado scorreva attraverso gli Stati Uniti occidentali e il Messico per oltre duemila chilometri, dalle Montagne rocciose al Golfo di California. Oggi il fiume ha ridotto la sua portata a causa dell’agricoltura su larga scala e della deviazione dell’acqua verso città come Phoenix e Las Vegas. Il conseguente abbassamento dei livelli idrici ha avuto un impatto sulla vita dei 44 milioni di abitanti della regione che dipendono dal fiume per le sue acque.

I cambiamenti climatici, che causano una riduzione delle precipitazioni nevose e una prolungata siccità, stanno peggiorando la situazione. Leticia, una pescatrice della riserva indigena El Mayor, tira su le reti con scarso successo. Il fiume, un tempo abbondante, è diventato scarso, costringendo i pescatori a pescare nel deflusso agricolo ricco di pesticidi. Il delta del Golfo della California, un tempo ricco ecosistema, è diventato un deserto salato con l’acqua del mare che sta invadendo il territorio. Il lago Mead, un bacino artificiale creato dalla diga Hoover, ha perso due terzi del suo volume e potrebbe prosciugarsi del tutto.

Anche un recente studio attribuisce il declino del Colorado ai cambiamenti climatici: ogni grado di riscaldamento provoca una diminuzione del 9,3 per cento della portata del fiume. A Las Vegas, la mancanza d’acqua è diventata una preoccupazione e causa una continua restrizione dell’irrigazione di prati e giardini. Un’agenzia di controllo monitora l’utilizzo dell’acqua e i trasgressori rischiano multe pesantissime. Si prevede che il cambiamento climatico continuerà a ridurre i livelli d’acqua del Colorado, colpendo maggiormente coloro che fanno affidamento sul fiume per il proprio sostentamento. Gente come Leticia e i suoi conterranei, che dipendono dal fiume per il loro sostentamento, sono le vittime di questo sviluppo. (j.k.)